DOCG Frascati: alcuni chiarimenti con Mauro De Angelis
Posto a seguire uno scambio di pareri / chiarimento con Mauro De Angelis dell'Az. Agr. Principe Pallavicini per il post inviato venerdì, sulle 3 nuove DOCG e DOC, dove fra i dubbi generali, citavo a titolo di esempio il Frascati DOCG.
mostra dettagli 12:22 (1 minuto fa) |
Ciao Mauro,
sono un sommelier di Roma che spera davvero che il vino della sua regione possa diventare una DOCG nota ed apprezzata nel mondo... mondo del vino o geografico che sia.
Di alcuni validi produttori io il Frascati lo apprezzo e non poco.
Comprendo però che forse il mio rapido post sul blog possa esser frainteso, considerandolo scritto solo per gli Frascati Falsi.
Io non ne ho conoscenza e auspico non ve ne siano.
Ma noi Italiani, ahimè, non sempre facciamo le cose nel rispetto della legge, giuridica o penale.
Vedi anche lo scandalo Brunello o i vini Pugliesi che viaggia(va)no sino in Nord Italia.
Nel post intendevo esprimere che il mio dubbio principale, nel portare il Frascati da DOC a DOCG, è per la diversa tecnica in vigna e in cantina dei tantiSSIMI produttori della zona.
Che, a mio modesto parere, seguono strade molto diverse, senza fare gioco di squadra.
Grazie anche forse a un disciplinare un po' permissivo:
"Malvasia bianca di Candia 50%, Trebbiano Toscano 10-20%, Malvasia del Lazio (puntinata) 20-40%. Possono concorrere anche i vitigni Greco, Trebbiano Giallo, Bellone e Bombino bianco, max.30%; altre varieta’ di vitigni a bacca bianca racc.e/o autorizzati max.15%. Sono esclusi altri vitigni aromatici"
Forse per la DOCG è variato - ammetto di non esserne a conoscenza - ma ritengo lasci un eccessiva scelta delle uve arrivando, ripeto, a risultati ben diversi da produttore a produttore, e rendendo quindi più arduo l'affermarsi sul mercato e farsi conoscere.
Ritengo che in linea generale, se TUTTE le zone di produzione del vino in Italia otterranno la doCG, il disciplinare perderà la valenza che dovremmo attribuirgli.
E parlo in generale, per tutto il territorio.
Perderanno così mercato i produttori validi e andranno avanti le grandi "aziende" e quelle "storiche", chiudendo la possibilità di poter andar avanti per le piccole e valide, rispettose del territorio, delle vigne e delle tecniche in cantina.
(scorrendo il blog vedrai che quelle da me visitate sono per lo più le seconde citate).
Chiudo ripetendo con quanto aperto: che è anche una mia speranza che il Frascati diventi famoso e apprezzato, divenendo però un vino riconoscibile degustandolo alla cieca!
Ciao e buona Pasqua,
Andrea Federici
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