Le Chiuse a Roma
Nel novembre del
2011 ero stato a conoscere l’Az. Le Chiuse a Montalcino dopo averla scoperta a
una degustazione. Qui le foto e il resoconto.
Da allora mi ero
sentito o visto con Lorenzo Magnelli agli eventi organizzati a Roma o in giro
per l’Italia.
Ieri c’era una
degustazione da Casa Bleve organizzata da Luciano Pignataro WineBlog e non ho
perso l’opportunità di andare a salutarlo e assaggiare le ultime annate e
alcune vecchie grandi bottiglie.
In termini di
produzione, le vigne hanno tutte la stessa resa per ettaro (40/45q x ha) e il Rosso
e il Brunello provengono dalle stesse piante, ma è diverso il grappolo. Quello
grande è per i rossi, meno maturi con acidità maggiore e quindi preferibili,
quello piccolo per il BdM, quello piccolissimo per i Riserva, con maturazione interna maggiore.
La
selezione delle uve è maniacale, con vendemmia per vigna prelevando i grappoli
“cronologicamente”. Prima quelli per lo stellare, poi per il rosso, poi per il
brunello e alla fine per la riserva (la vigna più anziana di 26 anni è dedicata
esclusivamente a questo).
Vendemmiate le
uve, si parte con la pigiadiraspatrice, lasciando i vinaccioli, inviando poi il
tutto in cantina per gravità. Subito poi il salasso (% che varia a seconda
delle annate), per poi passare a innalzare la temperatura della cantina a
35/40° per far partire subito l’attività del lievito indigeno e accorciare così
il lasso di tempo fra vendemmia e fermentazione senza perdere così la
freschezza del prodotto.
Poi rimontaggi a
mano, e non a macchina, per non lasciare la tempistica legata a una semplice
tabella, ma sapendo quando e quanto insistere sul cappello. Tutto è fatto a
mano, anche il getto diretto, lo spaio, ecc… che sono decisi quando fare in
base all’esperienza.
Alla partenza
vengono fatti subito un paio di delestage e tre rimontaggi al giorno. Poi sino
al finire della fermentazione - in
genere intorno ai 25 giorni - i montaggi si riducono piano piano. Vengono poi
separate le bucce e il vino viene messo in una vasca di acciaio dove, dopo
circa una settimana , viene sfecciato e poi lasciato completamente fermo
durante la malolattica “velocizzata” riutilizzano il cannone alzando le
temperature.
Passiamo agli assaggi:
Rosso 2012 – Campione di vasca che sarà imbottigliato venerdì prossimo. L’annata è stata molto calda, molto siccitosa sino a ferragosto, con a seguire poi un clima più equilibrato. Naso fresco, fruttato, espressivo.
Rosso 2011 – Annata molto faticosa -invertita in pratica climaticamente rispetto alla ’12 - in cui sono stati fatti i salti mortali (anche i BdM avranno in linea generale elevati contenuti alcolici).Perfetta fino al 15 agosto, poi con caldo costante, senza sbalzi termici giorno/notte, e con i grappoli che cominciarono rapidamente ad appassire. Un rosso poco croccante, dalla speziatura sviluppata al naso e con un alcol elevato. “Trovare Rossi sotto 14° sarà un miracolo”
BdM 2009 – Annata molto calda, in linea generale “scarsa” (confermato peraltro da diverse recensioni che ho letto degli assaggi fatti a Montalcino per il Benvenuto Brunello la settimana scorsa). Non ha ne il pregio del corpo di un annata calda ma non troppo, ne l’eleganza data dall’acidità. Dal colore scarico e già tendente all’ambrato, ha note secondarie molto sviluppate, con spruzzi di pietra focaia che rispecchiano la zona de Le Chiuse. Tannini morbidi. Un vino da bere subito.
BdM 2008 – Annata
fredda e piovosa. La vendemmia è stata maniacale con una resa bassa e particolare
attenzione alle muffe. Un vino con belle note balsamiche al naso, e un frutto
scuro. Elegante e cupo.
BdM 2007 Ris. –Annata
calda, il vino è concentrato ma ha una maggior acidità della 2009. Bel frutto
croccante, visciola, ha bella struttura con finale fresco e pulito. Ricco ma
godibile sin da ora, con bell’impatto dalla bella beva.
BdM 2006 – Assieme
alla 2004 e 2010 fra le migliori annate degli anni 2000. La 2006 è annata
femminile, quella d’eccellenza per l’invecchiamento. La 2004 è più muscolosa,
mascolina ed elegante. La 2010 è fra le due. Fantastico subito al naso con note
floreali di viola (indicative di grande eleganza - incredibile in questa 2006 -
e longevità). Sembra più giovane della 2007. E’ sa scordare in cantina e
goderne fra qualche anno.
BdM 2004 –Finale
di rabarbaro. Di corpo e sostanza, davvero tanta materia con tannino deciso e
importante. Già ora eccezionale con grandissimo equilibrio.
BdM 2001 – Annata
tannica! Tannino ancora di bell’impatto. Grande acidità in contrapposizione.
Pimpantissimo con un finale splendido. Molto interessante. Perfetto per
bistecca
BdM 1999 – Tannino
levigato ed elegante. Naso complesso con note pronunciate di sottobosco.
Spruzzi ferrosi. Un vino da bere con calma a fine pasto, quasi da meditazione.
Finale fresco e pulito con bell’acidità.
BdM 1994 – Ancora
impressionante la sua acidità, ancora presente un bel frutto e piccole note di
liquirizia. Sapidità avvolgente e incredibile freschezza. Lunghissimo.
Nonostante non sia stata annata non ottimale.
Poi un salto nella cantina di Casa Bleve... fantastica!
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