Centomoggia 2005 Casavecchia - Terre del Principe
Peppe Mancini si è interessato alla produzione del vino nelle terre dell’Alto Casertano sin dai primi anni ’80.
Da allora si è dedicato alla produzione del Casavecchia il “nuovo” vitigno autoctono campano riconosciuto dal 2002 nel disciplinare della Igt Terre del Volturno.
Nel 2003 dopo vicissitudini con il socio nella sua precedente azienda, fonda Terre del Principe a Castel Campagnano, con l’enorme valore aggiunto dato dal professore di enologia, di prestigio internazionale, Luigi Moio.
Il vitigno Casavecchia su cui concentra la produzione (l’altro è il Pallagrello) è un vitigno nuovo “tra virgolette” perché la leggenda vuole che è solo all’inizio del ‘900 che, vicino ad un vecchio rudere , dal quale è derivato il suo nome, fu ritrovato un ceppo di questa varietà di vitigno.
Ad oggi è prodotto nel quadrilatero territoriale a nord della provincia di Caserta, in piena e fertile Terra di Lavoro, nei comuni di Castel di Sasso, Formicola, Liberi e Pontelatone, tra la valle del fiume Volturno e le falde del monte Maggiore.
Centomoggia 2005:
Dal compatto colore rubino con un unghia violacea nonostante l’affinamento in bottiglia.
Al naso è estremamente complesso. Prevalgono sentori di piccoli frutti rossi, di sottobosco, ribes, mirtilli, e prugna matura. Accompagnano note di violetta, spezie dolci, note balsamiche e terziarie di cuoio, caffè e liquirizia.
In bocca è secco e morbido, con un ottima corrispondenza gusto-olfattiva che richiama profumi di frutti rossi e note balsamiche. Fresco, con una buona acidità e una persistenza molto lunga.
Ha un elegante struttura tannica che lo conferma come un vino da poter destinare a lunghi invecchiamenti.
Sorprendente.
Da allora si è dedicato alla produzione del Casavecchia il “nuovo” vitigno autoctono campano riconosciuto dal 2002 nel disciplinare della Igt Terre del Volturno.
Nel 2003 dopo vicissitudini con il socio nella sua precedente azienda, fonda Terre del Principe a Castel Campagnano, con l’enorme valore aggiunto dato dal professore di enologia, di prestigio internazionale, Luigi Moio.
Il vitigno Casavecchia su cui concentra la produzione (l’altro è il Pallagrello) è un vitigno nuovo “tra virgolette” perché la leggenda vuole che è solo all’inizio del ‘900 che, vicino ad un vecchio rudere , dal quale è derivato il suo nome, fu ritrovato un ceppo di questa varietà di vitigno.
Ad oggi è prodotto nel quadrilatero territoriale a nord della provincia di Caserta, in piena e fertile Terra di Lavoro, nei comuni di Castel di Sasso, Formicola, Liberi e Pontelatone, tra la valle del fiume Volturno e le falde del monte Maggiore.
Centomoggia 2005:
Dal compatto colore rubino con un unghia violacea nonostante l’affinamento in bottiglia.
Al naso è estremamente complesso. Prevalgono sentori di piccoli frutti rossi, di sottobosco, ribes, mirtilli, e prugna matura. Accompagnano note di violetta, spezie dolci, note balsamiche e terziarie di cuoio, caffè e liquirizia.
In bocca è secco e morbido, con un ottima corrispondenza gusto-olfattiva che richiama profumi di frutti rossi e note balsamiche. Fresco, con una buona acidità e una persistenza molto lunga.
Ha un elegante struttura tannica che lo conferma come un vino da poter destinare a lunghi invecchiamenti.
Sorprendente.
Commenti
Ciao, Andrea