Nel (Il) Paradiso di Manfredi
Durante i due giorni trascorsi a Montalcino per il Benvenuto Brunello, oltre agli assaggi al Chiostro non ho però l’occasione di andare a trovare alcuni produttori.
Una di queste visite è stata sabato pomeriggio a Il Paradiso di Manfredi.
Assieme ad Emanuele Giannone e Riccardo Rossetti dopo il pranzo di sabato siamo stati a fare una visita ospiti del titolare Florio Guerrini.
L’azienda, a conduzione familiare, prende il nome da Manfredi Martini, un noto agricoltore ilcinese che attorno al 1950 acquista il podere "Il Paradiso” e che, assieme ad altri produttori, fonda il Consorzio del Brunello di Montalcino nel 1967.
Solo recentemente, nel 1981, da parte dei suoi eredi comincia l'imbottigliamento del vino prodotto nell’azienda.
Un vino che viene prodotto con un forte legame alla tradizione, alla storia e alla tipicità del territorio di Montalcino.
L'azienda si trova nella parte vecchia di Montalcino, sul versante nord della collina a metà strada tra Le Chiuse e Montosoli.
Le vigne sono a coltivazione biologica, e si trovano su terrazzamenti longitudinali con esposizione a nord- est ad un altitudine media di 330 mt s.l.m. Sono in totale 3ha e mezzo, 2 dei quali a Brunello, con un età media di circa 30 anni e le restanti ad uliveto.
Sono coltivate con un attenzione particolare al rispetto dell'ecosistema senza utilizzare in pratica sostanze chimiche.
In termini di percorso produttivo, a gennaio partono con la prima potatura secca, avviata durante la giusta fase lunare. Prima dell'allegagione viene poi effettuate la prima potatura verde, eliminando le gemme superflue ed alcuni grappoli, facilitando così la ventilazione.
Durante l'invaiatura vengono tolti ulteriori grappoli per arrivare alla giusta quantità di uva per pianta, eliminando infine a pochi giorni dalla vendemmia quelli che qualitativamente non hanno raggiunto il livello ottimale.
Anche in fase di raccolta c’è una selezione delle uve poco prima di dirasparle e pigiarle.
La cantina è divisa in tre diverse aree: una di vinificazione, una per l’invecchiamento ed un'altra per l’affinamento.
La cantina di vinificazione è al pian terreno, con muri in pietra che garantiscono una temperatura annua media di circa 15°C.
La vinificazione avviene in contenitori di cemento vetrificato di diversa capacità dove il mosto vi entra per caduta.
Nella cantina d’invecchiamento, un fabbricato di fine dell'800, avviene la fermentazione prolungata a basse temperature con lieviti naturali . Anche qui la pietra delle mura garantisce una valida protezione alle escursioni termiche senza la necessità di utilizzare condizionatori.
L’affinamento avviene in botti di rovere di Slavonia di circa 26hl nel seminterrato, per un periodo di tempo che varia a seconda del disciplinare del Brunello (36 mesi per il Brunello, 48 per il Riserva e oltre 12 mesi per il Rosso) senza alcuna chiarifica o filtrazione.
Bellissimo vedere nella cantina la stratificazione delle rocce e dei sedimenti del pliocene che facilitano il mantenimento della temperatura e dell’umidità.
All’anno vengono prodotte circa 9.000 bottiglie tra Brunello, Brunello Riserva e Rosso. Da Sangiovese grosso in purezza, quello che varia tra Rosso, Brunello e Riserva è il tempo d’invecchiamento in botte.
Dopo il giro in cantina siamo entrati in casa per la degustazione di alcune bottiglie.
Brunello 2006 - Rubino scarico. Frutta rossa croccante, cuoio, humus e cacao. Note iodate e di miele di acacia. Strutturato, con bella freschezza e sapido in bocca. Finale lunghissimo con ritorno di salvia.
Brunello 2007 Ris. - Brillante. Grande complessità in bocca. Agrumi, erbe aromatiche, olive nere e note balsamiche. In bocca un tannino ancora ben presente e bella vena acida. Da aspettare.
Brunello 1995 - Granato brillante, naso profondo con note di sottobosco, liquerizia, cioccolato, accenni fumè e note tostate. In bocca è vibrante. Un grande sangiovese.
E’ un vino da aspettare, i suoi Brunello non sono semplici e immediati, è fondamentale dargli il giusto tempo di evolversi ed esprimere al meglio le sue caratteristiche raggiungendo quell’equilibrio che rispecchia la tipicità di Montalcino. Anche per questo motivo Florio Guerrini mette sul mercato le bottiglie alcuni anni dopo l’uscita prevista dal disciplinare.
Una bella visita che ricorderò sempre con piacere.
Come la sua '95 che mi è piaciuta da morire!
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