Sagrantino e Antonelli

Giovedì scorso avevo un giorno di ferie ed anziché poltrire sotto le pezze ho scelto di godermi la giornata portando avanti la mia duplice passione.
Foto e vino. Come dice il mio nickname: il Beone fotografo.

Sveglia quindi all’alba, ore 5:00 e presa la macchina mi sono diretto da Roma in direzione Montefalco.

Purtroppo arrivato nella zona del disciplinare del Sagrantino DOCG verso le 7:00 alle prime luci del mattino, una densa nebbia che mi aveva accompagnato lungo tutto il viaggio, nascondeva ancora tutte le valli e le vigne.
















Presso Gualdo Cattaneo alle 8:00 con il sole già alto ecco però i primi scatti.

















Trascorse un paio d’ore girando fra i vigneti, passo all’altra passione. Il vino.

Arrivato a Montefalco ho fatto un salto da Antonelli San Marco, azienda in attività dal 1881, di 170 ettari complessivi, dei quali 30 a vigneto.

Dovendo tornare a Roma per pranzo, questa volta non avevo telefonato anticipatamente per organizzare una visita dell’azienda. Cosa che peraltro è sempre preferibile per non andare in conflitto agli impegni dei produttori / agronomi / enologi delle aziende – sempre comunque disponibili - e godersi con loro la visita.

Mi sono quindi limitato a fare qualche acquisto dei suoi ottimi vini: il Sagrantino di Montefalco Chiusa di Pannone 2004, l’ottimo Sagrantino di Montefalco 2006 e l’eccellente Sagrantino di Montefalco Passito 2006.

Scontato che anche da Antonelli non mi sia lasciato scappare foto delle loro vigne. (Montefalco Sagrantino a sinistra, Montefalco a destra)

















Nel pomeriggio avevo l’altro obiettivo da portare avanti: il libro di foto su Roma.
Ne inserisco solo 2 per farvi vedere un paragone fra l’Isola Tiberina / Tevere di giovedì 19 Novembre 2009 (sinistra) e di sabato 13 Dicembre 2008 (destra).
















Come il tempo determina la nostra vita. In città ed ovviamente nel mondo del vino.

In serata ho bevuto il Sagrantino di Montefalco 2006.

Base è un termine sminuente, spicca fra i vini dell'azienda per la qualità eccellente.
Proviene da quattro vigneti posti tra i 340 e i 400 metri di quota, con rese sono molto basse, circa 40 hl/ha. Fa un affinamento in botti di rovere da 5 hl a cui seguono poi botti più grandi da 25 hl.

Dal rubino, profondo, intenso. Al naso è complesso con note di frutta rossa (prugna, mora), spezie, tabacco ed erbe medicinali.

Ero curioso per l’assaggio di un Sagrantino di Montefalco “giovane”, i tannini spesso al primo anno sono molto carichi. Sono invece rimasto davvero sorpreso. L’ho trovato davvero già ben equilibrato in bocca senza alcun eccesso di tannini.
Avvolgente, elegante, fine. Fresco e sapido e con una bella persistenza.

Commenti

Jacopo Cossater ha detto…
La collina di San Marco è bellissima, all'alba deve avere un atmosfera speciale.

I Sagrantini di Antonelli sono sempre molto bevibili, se mi passi il termine, anche sul breve periodo. Hanno quel quid che li rende scattanti e nobili allo stesso tempo. Certo, lasciati in cantina qualche anno..

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