Syrah del nord della Valle del Rodano
Durante l’evento del Roma Wine Festival, ho partecipato alla Città del Gusto alla degustazione guidata a cura di Paolo Zaccaria che aveva come protagonista il vitigno Syrah del nord della Valle del Rodano.
Recensisco qui i vini degustati, integrando quanto appreso durante l’incontro da Paolo Zaccaria, con gli approfondimenti che mi sono fatto leggendo in giro sul web, sulle guide, ecc…ecc….
Questi sono stati i vini degustati,
La valle del Rodano
Dall’antichità, questa famosa regione francese è stata la via di passaggio tra la regione mediterranea e quella atlantica, utilizzata inizialmente sia dai Greci, che in seguito dai Romani durante le loro conquiste. Per questo motivo la cultura della vigna ha antichissime origini, e dopo essere stata introdotta dai greci, fu con le popolazioni romane che furono impiantati i primi terrazzamenti lungo il fiume rodano.
Il nome “Valle” del Rodano nacque nel XIV secolo, periodo in cui grazie alla residenza papale nella città di Avignone vi fu, grazie alla città del Vaticano, un notevole sostegno per lo sviluppo culturale e produttivo della regione.
E’stato poi nel 1937 che grazie al Barone Le Roy il vino prodotto nella Valle del Rodano fu riconosciuto dal sistema di qualità francese come AOC Côte du Rhône.
L'intera area è suddivisa in due parti, la Vallée du Rhône nord (o septentrionale) e la Vallée du Rhône sud (o méridionale), separate al centro, per circa 50km, da una zona con vigneti piuttosto ridotti, presso la città di Montélimar.
I vigneti sono principalmente concentrati lungo la sponda destra del fiume Rodano - solo in parte la sponda sinistra - partendo a nord dalla città Vienne (pochi km a sud di Lione), per una lunghezza totale di circa 200km, fino ad Avignone all’estremo sud della regione. L’area ha una superficie totale di circa 81.000 ettari, la 2° regione viticola della Francia dopo quella di Bordeaux.
La produzione vinicola dell'intera regione è quasi interamente orientata ai vini rossi, circa il 90%.
Nella parte nord, si elabora meno del 10% della produzione totale, ma vi sono concentrati tutti i Crus principali: Hermitage, Crozes-Hermitage, Côte-Rôtie, Cornas, St.-Joseph, Condrieu e Château-Grillet.
Fra le principali AOC dell'area sud invece da ricordare soprattutto: Chateauneuf-du-Pape, Côte du Rhône (che copre il 49% dell’intera produzione dell’AOC)
Ad oggi, nonostante siano stati per anni vini in secondo piano rispetto ai più famosi ed eccezionali prodotti in Borgogna e in Bordeaux, recentemente, soprattutto gli syrah prodotti nelle sottozone delle aree a nord come Côte-Rôtie ed Hermitage e in tempi più recenti Cornas stanno conquistando ottimi risultati arrivando ad essere assolutamente in grado di competere sul mercato grazie ad alcuni vini/produttori capaci di offrire prodotti di notevole livello venduti a prezzi decisamente inferiori.
Nella parte settentrionale della regione, i vini sono solitamente prodotti con il solo Syrah, per favorire l'espressione della singola varietà, mentre a sud sono solitamente prodotti grazie all'assemblaggio di più uve, come nel caso del famoso Châteauneuf-du-Pape, caso in cui possono essere utilizzate fino a 13 tipi di uve diverse.
Il clima nella Vallée du Rhône nord ha una maggiore piovosità e la vegetazione è più verdeggiante. Le viti hanno quasi tutte un esposizione a sud/sud-est arrampicandosi su forti pendii terrazzati sue entrambe le due rive del fiume; da Vienne a Valence. Lungo gli 80km della sponda destra del fiume Rodano si susseguono poi sottozone ripidissime della Côte Rôtie, Condrieu, St.-Joseph, per terminare quindi nelle denominazioni di Cornas e St.-Pérray. All’altezza del comune Tain-Hermitage, sulla sponda opposta, sorge la collina dell’Hermitage dove sono prodotti fra i vini più importanti e quelli di Croze-Hermitage.
Breve descrizione delle sottozone dei vini degustati.
Côte-Rôtie: è l’area più a nord, una delle aree vinicole più antiche di Francia e più rappresentative. Letteralmente “costa arrostita”. Sono vigne coltivate in ripide coste sulla riva destra del Rodano, esposte a sud, con un’inclinazione che può anche raggiungere i 60°. 2 celebri sottozone la Côte Brune e la Côte Blonde, solitamente “coste” riportate in etichetta, caratterizzate rispettivamente da un suolo più scuro e più chiaro. Più tannici marcati e con gran capacità d’invecchiamento i primi, più eleganti e vellutati i secondi.
Hermitage e Crozes-Hermitage: gran protagonista fra gli syrah del Rodano è quello della sottozona a forma di transatlantico denominata Hermitage, dove i migliori vigneti sono esposti a sud in pareti collinari. Sono robusti ed hanno aromi complessi e ricchi. Danno vini più profondi e più freschi a maggior durata. I vini di Crozes-Hermitage hanno un carattere e potenza leggermente inferiore a Hermitage, ma non mancano produzioni interessanti.
Cornas: la sottozona di Cornas sta nascendo negli ultimi anni grazie a piccoli produttori che utilizzano la tecnica biologica. Dall’estensione molto ridotta si producono esclusivamente vini rossi da syrah robusti e con aromi complessi, che richiedono per essere apprezzati in pieno di essere affinati anche 10 anni per tirare fuori la loro eleganza e i loro eccellenti aromi.
Passiamo alla degustazione.
1) Crozes-Hermitage Rouge 2007 - Alain Graillot
Ricchezza antocianica affermata. Colore viola. Note floreali. Pulito e fresco, molto. Note di tobacco. Bel naso e gradevole.
2) Cornas les Chaillots 2006 – René Balthazar
E’ uno dei più piccoli produttori della sottozona Cornas (ovviamente VdR) e lavora i suoi vini con il metodo tradizionale in botti grandi. Note mentolate, di timo, spezie, di olive nere. Macchia mediterranea. Bella spalla anche se per il 70% - come caratteristica la tipologia di produzione nel Valle del Rodano - non prevede la diraspatura delle uve. Tannino resta pulito. Ha una persistenza gusto olfattiva eccezionale. Elegantissimo.
3) Cote Rotie 2005 – Domaine Rostaing
Stile molto diverso. Moderno. L’0azienda ha cominciato a produrre nel ’71 e fu nel ’90 che con il figlio cominciò a produrre con qualità, quantità industriali. Unghia tendente alla ciliegia. Antociani ancora scarichi anche a motivo Syrah non al 100% ma utilizzo % uva bianca. Frutti rossi, tratti di tostatura al naso. Fresco ma tannino eccessivo dovuto legno della barrique.
4) Hermitage Rouge 2006 - Domaine Colombier
Dalla densità incredibile. Un bel naso ricco, elegante. Frutti di bosco, note di spezie, note animali e fumo. Spalla eccezionale con un incredibile lunghezza anche se giovane.
5) Cornas Terrasses du Serre 2006 - Domaine du Coulet
Viene prodotto con uva al 100% non diraspata. Selvatico al naso e alla bocca. Sgomita un pochino. Frutta e tanta all’esame olfattivo. Ha poi note di spezie e olive nere. Da bere fra qualche anno per apprezzare meglio, ma diverrà notevole.Il produttore è un “piccolo pazzo” di giovane età che vinifica con piccoli orci ci cemento a forma di uovo le uve colte in vigne molto vecchie. E’ biodinamico dal 2001.
Per me hanno vinto a pari merito il 2 e il 4. Deve attendere un po' il 5 e diverrà davvero notevole.
Recensisco qui i vini degustati, integrando quanto appreso durante l’incontro da Paolo Zaccaria, con gli approfondimenti che mi sono fatto leggendo in giro sul web, sulle guide, ecc…ecc….
Questi sono stati i vini degustati,
- Crozes-Hermitage Rouge 2007 - Graillot
- Cornas les chaillots 2006 – Balthazar
- Cote Rotie 2005 – Rostaing
- Hermitage Rouge 2006 - Domaine Colombier
- Cornas Terrasses du Serre 2006 - Domaine du Coulet
La valle del Rodano
Dall’antichità, questa famosa regione francese è stata la via di passaggio tra la regione mediterranea e quella atlantica, utilizzata inizialmente sia dai Greci, che in seguito dai Romani durante le loro conquiste. Per questo motivo la cultura della vigna ha antichissime origini, e dopo essere stata introdotta dai greci, fu con le popolazioni romane che furono impiantati i primi terrazzamenti lungo il fiume rodano.
Il nome “Valle” del Rodano nacque nel XIV secolo, periodo in cui grazie alla residenza papale nella città di Avignone vi fu, grazie alla città del Vaticano, un notevole sostegno per lo sviluppo culturale e produttivo della regione.
E’stato poi nel 1937 che grazie al Barone Le Roy il vino prodotto nella Valle del Rodano fu riconosciuto dal sistema di qualità francese come AOC Côte du Rhône.
L'intera area è suddivisa in due parti, la Vallée du Rhône nord (o septentrionale) e la Vallée du Rhône sud (o méridionale), separate al centro, per circa 50km, da una zona con vigneti piuttosto ridotti, presso la città di Montélimar.
I vigneti sono principalmente concentrati lungo la sponda destra del fiume Rodano - solo in parte la sponda sinistra - partendo a nord dalla città Vienne (pochi km a sud di Lione), per una lunghezza totale di circa 200km, fino ad Avignone all’estremo sud della regione. L’area ha una superficie totale di circa 81.000 ettari, la 2° regione viticola della Francia dopo quella di Bordeaux.
La produzione vinicola dell'intera regione è quasi interamente orientata ai vini rossi, circa il 90%.
Nella parte nord, si elabora meno del 10% della produzione totale, ma vi sono concentrati tutti i Crus principali: Hermitage, Crozes-Hermitage, Côte-Rôtie, Cornas, St.-Joseph, Condrieu e Château-Grillet.
Fra le principali AOC dell'area sud invece da ricordare soprattutto: Chateauneuf-du-Pape, Côte du Rhône (che copre il 49% dell’intera produzione dell’AOC)
Ad oggi, nonostante siano stati per anni vini in secondo piano rispetto ai più famosi ed eccezionali prodotti in Borgogna e in Bordeaux, recentemente, soprattutto gli syrah prodotti nelle sottozone delle aree a nord come Côte-Rôtie ed Hermitage e in tempi più recenti Cornas stanno conquistando ottimi risultati arrivando ad essere assolutamente in grado di competere sul mercato grazie ad alcuni vini/produttori capaci di offrire prodotti di notevole livello venduti a prezzi decisamente inferiori.
Nella parte settentrionale della regione, i vini sono solitamente prodotti con il solo Syrah, per favorire l'espressione della singola varietà, mentre a sud sono solitamente prodotti grazie all'assemblaggio di più uve, come nel caso del famoso Châteauneuf-du-Pape, caso in cui possono essere utilizzate fino a 13 tipi di uve diverse.
Il clima nella Vallée du Rhône nord ha una maggiore piovosità e la vegetazione è più verdeggiante. Le viti hanno quasi tutte un esposizione a sud/sud-est arrampicandosi su forti pendii terrazzati sue entrambe le due rive del fiume; da Vienne a Valence. Lungo gli 80km della sponda destra del fiume Rodano si susseguono poi sottozone ripidissime della Côte Rôtie, Condrieu, St.-Joseph, per terminare quindi nelle denominazioni di Cornas e St.-Pérray. All’altezza del comune Tain-Hermitage, sulla sponda opposta, sorge la collina dell’Hermitage dove sono prodotti fra i vini più importanti e quelli di Croze-Hermitage.
Breve descrizione delle sottozone dei vini degustati.
Côte-Rôtie: è l’area più a nord, una delle aree vinicole più antiche di Francia e più rappresentative. Letteralmente “costa arrostita”. Sono vigne coltivate in ripide coste sulla riva destra del Rodano, esposte a sud, con un’inclinazione che può anche raggiungere i 60°. 2 celebri sottozone la Côte Brune e la Côte Blonde, solitamente “coste” riportate in etichetta, caratterizzate rispettivamente da un suolo più scuro e più chiaro. Più tannici marcati e con gran capacità d’invecchiamento i primi, più eleganti e vellutati i secondi.
Hermitage e Crozes-Hermitage: gran protagonista fra gli syrah del Rodano è quello della sottozona a forma di transatlantico denominata Hermitage, dove i migliori vigneti sono esposti a sud in pareti collinari. Sono robusti ed hanno aromi complessi e ricchi. Danno vini più profondi e più freschi a maggior durata. I vini di Crozes-Hermitage hanno un carattere e potenza leggermente inferiore a Hermitage, ma non mancano produzioni interessanti.
Cornas: la sottozona di Cornas sta nascendo negli ultimi anni grazie a piccoli produttori che utilizzano la tecnica biologica. Dall’estensione molto ridotta si producono esclusivamente vini rossi da syrah robusti e con aromi complessi, che richiedono per essere apprezzati in pieno di essere affinati anche 10 anni per tirare fuori la loro eleganza e i loro eccellenti aromi.
Passiamo alla degustazione.
1) Crozes-Hermitage Rouge 2007 - Alain Graillot
Ricchezza antocianica affermata. Colore viola. Note floreali. Pulito e fresco, molto. Note di tobacco. Bel naso e gradevole.
2) Cornas les Chaillots 2006 – René Balthazar
E’ uno dei più piccoli produttori della sottozona Cornas (ovviamente VdR) e lavora i suoi vini con il metodo tradizionale in botti grandi. Note mentolate, di timo, spezie, di olive nere. Macchia mediterranea. Bella spalla anche se per il 70% - come caratteristica la tipologia di produzione nel Valle del Rodano - non prevede la diraspatura delle uve. Tannino resta pulito. Ha una persistenza gusto olfattiva eccezionale. Elegantissimo.
3) Cote Rotie 2005 – Domaine Rostaing
Stile molto diverso. Moderno. L’0azienda ha cominciato a produrre nel ’71 e fu nel ’90 che con il figlio cominciò a produrre con qualità, quantità industriali. Unghia tendente alla ciliegia. Antociani ancora scarichi anche a motivo Syrah non al 100% ma utilizzo % uva bianca. Frutti rossi, tratti di tostatura al naso. Fresco ma tannino eccessivo dovuto legno della barrique.
4) Hermitage Rouge 2006 - Domaine Colombier
Dalla densità incredibile. Un bel naso ricco, elegante. Frutti di bosco, note di spezie, note animali e fumo. Spalla eccezionale con un incredibile lunghezza anche se giovane.
5) Cornas Terrasses du Serre 2006 - Domaine du Coulet
Viene prodotto con uva al 100% non diraspata. Selvatico al naso e alla bocca. Sgomita un pochino. Frutta e tanta all’esame olfattivo. Ha poi note di spezie e olive nere. Da bere fra qualche anno per apprezzare meglio, ma diverrà notevole.Il produttore è un “piccolo pazzo” di giovane età che vinifica con piccoli orci ci cemento a forma di uovo le uve colte in vigne molto vecchie. E’ biodinamico dal 2001.
Per me hanno vinto a pari merito il 2 e il 4. Deve attendere un po' il 5 e diverrà davvero notevole.
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